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Affitti brevi e lucchetti: simboli dell’assenza di politiche per la casa a tutela della residenza

I lucchetti disseminati per la città sono il simbolo dell’assenza di una regolamentazione degli affitti brevi e della mancanza di politiche per la casa a tutela della residenza.


Uno dei tanti lucchetti portachiavi diffusi negli ultimi anni a Venezia, Novembre 2023


Denunciamo la “desertificazione sociale” che in tutto il territorio comunale si sta allargando. Il motivo primo è l’assenza di una politica della casa in città. Una politica cittadina che non interviene adeguatamente sulla casa pubblica e lascia innumerevoli di case sfitte abbandonando al vuoto sociale intere aree della città.

Inoltre la mancanza di una politica della residenza ha portato all’allargamento tentacolare degli spazi occupati dalle affittanze turistiche a danno di una città che risulta, in molte sue parti, abbandonata. 
Per questo abbiamo presentato un’interrogazione che chiede di trattare in commissione il tema del regolamento delle affittanze turistiche oltre a quello dei lucchetti portachiavi che generano degrado e insicurezza. Gli esempi delle città turistiche più importanti sono più che esemplificativi. Solo Venezia non ha alcun regolamento sugli affitti brevi.

Di questo chiediamo conto con l’interrogazione e vogliamo aprire il tema in commissione comunale.
In estrema sintesi ecco la situazione nelle principali città turistiche:

  • Barcellona contiene i fitti brevi dei quartieri in rapporto di cinque/ogni 100 abitanti. Monitora centralmente con 50 addetti la piattaforma Airbnb della città. 

  • Amsterdam limita a 30 gg/anno i fitti turistici a max 4 persone nei quartieri centrali. Il 75% residenti favorevoli alla limitazione.

  • New York: da settembre 2023 si affitta per non meno di 30 giorni. Per periodi inferiori solo stanze di una casa abitata dal proprietario. La polizia svolge controlli. Respinto il ricorso di Airbnb.

  • Madrid: il fitto breve di un alloggio è sottoposto al consenso del 75% dei condomini.

  • Londra: fitti brevi per un massimo di 90 giorni/anno

  • Parigi: fitti brevi consentiti per 120 giorni/anno con obbligo di dichiarare presenze.


Di fronte a questo quadro la totale assenza di Venezia è quasi imbarazzante.

Per quel che riguarda il patrimonio pubblico oltre ad essere insufficiente l’impegno per quel che riguarda il recupero delle case sfitte risulta dai dati della Rete solidale per la Casa una mancanza di ascolto anche di casi gravi di emergenza abitativa facilmente risolvibili.

Una politica pubblica per la Casa deve essere globale e andare al di là dei semplici spot di annunci di assegnazioni, tra l'altro imprecisati riguardo alla proporzione Erp/SH. Intanto bisognerebbe curare la manutenzione in corso di assegnazione, facendo in modo che le case quando si liberano non siano in stato di totale degrado materiale; poi deve essere assolutamente aumentata la percentuale di alloggi Erp assegnati, tali da coprire almeno la fascia di popolazione sotto il livello di povertà; usare i soldi pubblici per ristrutturare alloggi Erp (abbiamo perso i fondi PNRR e adesso quelli che recupereremo saranno utilizzabili solo nel comparto industriale); le case costruite con fondi pubblici devono per lo più restare Erp (no all'eccessivo utilizzo del parternariato pubblico/privato per le ristrutturazioni); gli affitti SH devono essere calmierati rispetto a un libero mercato non drogato dalle affittanze turistiche, in modo da riportare i canoni d'affitto vicini alla media nazionale; le fasce ISEE per erp e sh non devono essere sovrapponibili creando confusione: è necessario alzare la fascia ISEE per la partecipazione ai bandi SH, perché così si spinge la politica della casa verso strategie per una maggior assegnazione di alloggi Erp e si permette ai giovani, che sono costretti a presentare l' Isee congiunto a quello dei genitori, di potersi emancipare ottenendo un alloggio pubblico.

Il 20 gennaio alle 17.00 l'ASC (Assemblea Sociale per la Casa) ha chiamato un'assemblea pubblica per discutere dei tanti temi che riguardano la residenzialità in città, proprio partendo dall'idea di una città aperta e senza alcun tipo di lucchetto. L'assemblea si pone come proseguo della partecipata manifestazione "qui viviamo qui restiamo" del 18 novembre, durante la quale sono state presentate le vertenze che verranno approfondite durante l'appuntamento del 20 gennaio:

  • Ristrutturazione e assegnazione di tutte le case pubbliche chiuse

  • Regolamentazione degli affitti turistici

  • Affitti calmierati per studenti lavoratori e residenti

  • No al ticket!

Giovanni Andrea Martini
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