top of page

Mestre. Cemento contro la droga?

Attorno al distretto alberghiero di Mestre, creatura del sindaco Brugnaro, si sta riorganizzando il mercato della droga di una delle piazze di spaccio più importanti d’Italia. Da anni attorno alla stazione di Mestre – via Piave si è consolidato un mercato di ogni tipo di droga di cui, come è noto, sono i giovani i consumatori il punto di riferimento. Se creo un distretto di hotel low cost rivolto proprio ai più giovani in transito, ho anche creato lo spazio per il mercato della droga low cost. L’offerta intercetta la domanda e vi si adegua. La notizia si diffonde rapidamente e la domanda cresce in virtù delle favorevoli condizioni del contesto. Nato per risanare un tessuto urbano, il distretto alberghi low cost è già infetto del male ce si voleva estirpare. Chi pensava che la cura del cemento fosse l’antidoto alla droga e al degrado ha di fronte la prova del contrario. Se si pensa alla città come un lucroso mercato, di aree o edifici, e poi si favorisce la crescita dell’anonimato sociale – cosa di meglio attorno ad una stazione ferroviaria di transito in una città turistica – il mercato detta le sue regole. A partire dalla devianza. La città è fatta di persone e non di metri cubi, sono queste che creano il presidio sociale che garantisce il contenimento del degrado, ovviamente col supporto delle forze dell’ordine professionali con cui va instaurata stretta collaborazione. Senza inventarsi militarizzazioni di moda per gettare fumo negli occhi a chi ci vuol credere. Ora che l’evidenza è sotto gli occhi occorrerà guardare con nuova attenzione a quel diluvio di metri cubi turistici promessi sempre attorno alla stazione di Mestre, in nome di una modernità predatoria e irresponsabile. Che a Mestre si combatta una piazza di spaccio nazionale è più che sufficiente. Non intendiamo ritrovarci al centro di un crocevia internazionale della droga.

bottom of page