Troppe domande inevase all’interrogazione sull’antenna 5g di Sant’Erasmo
È arrivata la risposta all’interrogazione che avevamo presentato all’inizio di dicembre relativamente all’antenna 5G sull’isola di Sant’Erasmo. Una risposta molto parziale che solleva ulteriori interrogativi.
I quesiti che ponevamo erano:
Come mai gli abitanti dell’isola non erano a conoscenza dell’istallazione dell’antenna?
Sono stati valutati i rischi ed è stato tenuto conto del principio di precauzione?
Quali progetti di interventi sull’isola sono stati depositati negli ultimi dieci anni?
Nella risposta si sostiene che l’informazione sia stata data, in quanto il 25/10/2022 è stata pubblicata la comunicazione all’albo pretorio. Ma siamo certi che la volontà sia stata quella di informare? Quanti cittadini del Comune di Venezia consultano l’albo pretorio?
E comunque, da quell’annuncio è passato un anno prima dell’installazione dell’antenna. Possibile che non ci fosse modo in tutto quel tempo di avvisare i cittadini che si sono trovati, da un giorno per l’altro, con un’antenna sopra la testa di 24 metri? Ci permettiamo di sottolineare che questa forma di comunicazione non sia in alcun modo sufficiente per le esigenze di informazione su quanto avviene nel territorio cittadino.
Per quanto riguarda la valutazione dei rischi l’amministrazione parla della autorizzazione rilasciata da Arpav. Forse, trattandosi di antenna di ultima generazione, per il principio di precauzione si sarebbe dovuto rispettare una maggiore distanza rispetto all’abitato.
Si cita poi l’autorizzazione ottenuta dalla Sovrintendenza in base alla pratica del silenzio assenso. Infatti la richiesta di autorizzazione non ha trovato risposta dopo i 45 giorni previsti. Per quel che riguarda il vincolo archeologico, a cui tutta la laguna di Venezia è sottoposta, la risposta di rilevanza del vincolo durante lo scavo per l’esecuzione dei lavori si dice che compete esclusivamente alla Sovrintendenza. Sul perché del tacito assenso e del vincolo archeologico ci permetteremo di chiedere alla Sovrintendenza anche perché dalla relazione tecnica apprendiamo che lo scavo per l’installazione dell’antenna è arrivato alla profondità di 2 metri.
Nell’interrogazione chiedevamo anche quali progetti sono stati depositati che insistono sull’isola. La motivazione è più che evidente. Non si può pensare ad un’installazione di un’antenna di questo tipo e di una potenza tale, se non anche in relazione a possibili realizzazioni progettate per l’isola. A questa domanda non viene data risposta perché si ritiene che non sia attinente al tema dell’interrogazione. Per questo abbiamo inoltrato un ulteriore accesso agli atti per conoscere quali siano i progetti presentati nell’ultimo decennio insistenti sull’isola.
Insomma tanti, troppi silenzi. Il silenzio che per più di un anno dal momento della autorizzazione ha avvolto l’antenna senza che gli abitanti di Sant’Erasmo sapessero nulla. L’immediata installazione dell’antenna scaduti i 45 giorni che determinano il silenzio - assenso della Sovrintendenza. Il silenzio dell’amministrazione alla domanda relativa a quali altri progetti sono stati depositati per l’isola.
Regina di questo silenzio, l’antenna 5g di 24 metri di Sant’Erasmo, si staglia sull’orizzonte lagunare.
Giovedì 29 febbraio alle 9.00 è prevista una commissione riguardante la petizione dei cittadini contro l'installazione dell'antenna 5g a Sant'Erasmo, vi aspettiamo numerosi.
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