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Il terribile incendio a Marghera: la tragedia di oggi e la riconversione necessaria.

Il terribile incendio a Marghera mostra come il pericolo chimico ancora sussista e come sia necessario mettere lavoratori e cittadini in sicurezza.

Purtroppo gli operai della Sapio avevano già manifestato alcuni mesi fa denunciando il pericolo di incendio. Questo incidente segue numerose denunce dei sindacati relative a gravi carenze del sistema antincendio e delle turnazioni di lavoro senza riposi e con orari lavorativi al limite della sopportazione. Lavoratori che si mettono in malattia per riposare a causa di licenziamenti e mancate assunzioni.

Insomma la ricetta giusta per ottenere la tragedia.

Proprio in questi giorni ricorreva l’anniversario delle Acciaierie Venete. Tutto questo non può essere una triste liturgia ricorrente.

Anche i cittadini sono in pericolo, ed è da tempo che Marghera aspetta di essere messa in sicurezza in quanto sito di interesse nazionale per la sua pericolosità. Anche la Municipalità di Marghera aveva da tempo denunciato la grave situazione fatto, notorio ignorato dalle istituzioni.

Non sono state effettuate le bonifiche necessarie e i marginamenti. Gli impianti vecchi continuano a lavorare mettendo a rischio la vita di tutti (questa estate ne abbiamo avuto un esempio con l’impianto di Versalis).

Manca un progetto di riconversione industriale che in questo momento in cui il turismo è in crisi potrebbe essere l’ancora di salvezza per la nostra economia veneziana (Marghera è oggetto della Legge sulle aree di crisi complessa).

E invece siamo a rincorrere l’ambulanza che porta i lavoratori in ospedale nel centro grandi ustionati. Non sappiamo ancora quali veleni aleggiano sulle nostre case.

Si provvede invece SUBITO nel periodo di pandemia ad approvare progetti come quello dell’inceneritore che aggraverà la situazione della velenosità delle emissioni per tutti i cittadini, anch’essi, sembra sacrificabili.

Il Sindaco non ha nulla da dire, lui è estraneo a tutto ciò. Durante una intervista sull’incendio il primo cittadino ha esordito dicendo “Noi a Venezia non ci facciamo mancare niente”. Una battuta difficilmente commentabile. Nella stessa intervista, si sottrae al confronto con i cittadini e scappa. È sempre così. Rimane in video anche ore a parlare solo lui, non ammette mai il contraddittorio. Non accetta mai il dialogo e il confronto. In compenso sono arrivate nelle case le sue telefonate che invitavano a chiudere le finestre. Prima che fossero inviati gli sms del Comune ai cittadini. Anche questo rispetta la procedura di sicurezza? Continuiamo a sostenere che l’uomo solo al comando è molto pericoloso. E la dimostrazione arriva puntuale ad ogni emergenza.

A questo terribile incidente, alla sicurezza che Marghera merita, alla necessità di riconversione dedicheremo la videoassemblea del lunedì di “Tutta la Città insieme!”. Lunedì 18 ore 21.15: prenotazione a "info@tuttalacittainsieme.it".

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