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Che strano, i canali si interrano.

Sì, quelli tracciati dall’uomo a riga e squadra perché non fanno parte dell’idrodinamica lagunare, quella che ha creato i canali che non si interrano. La Serenissima lo sapeva bene e denominava con prudenza scomenzera ogni nuovo tentativo. Se funzionava bene, altrimenti si abbandonava.


Ma oggi non è più così. Dal Vittorio Emanuele, al canale dell’aeroporto e a quello di Campalto è un continuo richiedere scavi di mantenimento di qualcosa che è innaturale per un ecosistema plasmato dalla natura. Un lento svuotamento di un ambiente sedimentato nei millenni che il secolo industriale provvede a smantellare.


Presa di mira è oggi la gronda, che con l’idea del waterfront, neologismo di affaccio sull’acqua per usi civili dopo quelli industriali, ma anche senza, guarda all’affaccio lagunare come un business. Ma la laguna non è mare, è un ecosistema che in gronda offre condizioni in cui solo specie vegetali e popolazioni animali trovano l’habitat idoneo. Spazzato dal cemento.


L’intera gronda da #Fusina a #Tessera è nel mirino di usi “civili” economicamente redditizi, una sorta di lottizzazione sospinta dalla giunta comunale degli “imprenditori” intenzionata a non negare niente a nessuno che voglia investire. A prescindere.


Deregulation in terraferma come in laguna. Gli ultimi scampoli in vista delle elezioni.


Franco Migliorini per #TuttalaCittàinsieme!

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