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Bilancio e DUP 23-25: Tutta la Città Insieme! boccia la visione di città della Giunta

Si salva solo il Regolamento delle affittanze brevi e la tassa di imbarco per l’aeroporto
Vista satellitare della laguna di Venezia, Agosto 2021 (foto di T. Pesquet - ESA)

Generalmente siamo accusati dalla maggioranza di essere quelli del no, allora partiamo dagli aspetti positivi che abbiamo riscontrato nel DUP 23-25. Innanzi tutto esprimiamo soddisfazione per il fatto che è stato accolto uno degli emendamenti – quello del Gruppo 5 Stelle - presentati dalle opposizioni che proponeva l’elaborazione del Regolamento per le affittanze turistiche. Inoltre, accogliamo con altrettanto favore la tassa di imbarco, perché raggiunge un duplice scopo: disincentivare gli arrivi, soprattutto con i voli low cost, e recuperare soldi che in bilancio possono essere spesi per servizi per la città. È un provvedimento che sostanzialmente tocca i più ricchi e può contribuire a coprire costi di servizi erogati, aiutando le fasce meno abbienti. Non sarà forse questa la motivazione della maggioranza, ma è la nostra lettura del provvedimento e siamo quindi a favore di questa novità.
Rimane, però, che non condividiamo la visione di città che i fucsia hanno. Non riscontriamo alcun convinto tentativo di arginare l’overturismo, malgrado i proclami. Sostanzialmente la Venezia insulare è usata per far cassa e sistemare il bilancio, mentre non si investe in servizi, casa e politiche per la residenza e per il lavoro, che invece dovrebbero portare la città a ri-equilibrare la propria economia. Mestre vive tra degrado e progressivo abbandono, essendo diventata il dormitorio low cost per i turisti che vengono a Venezia. Le politiche per la sicurezza sono tutto fumo e poco arrosto e non c’è sufficiente investimento nel sociale, nella prevenzione, nella riduzione del danno, nell’attivazione della comunità.
In compenso, rimane la soglia a 10mila euro per l’esenzione dell’Irpef, scelta politica cieca, che dimostra come la maggioranza non si renda davvero conto delle difficoltà economiche delle persone. Se sono aumentati in città i funerali di povertà o il ricorso alla spesa solidale vorrà pur dir qualcosa, no?
Si sente, enormemente, in tutto il territorio comunale, il mancato investimento in politiche di integrazione e i risultati sono evidenti. Come lo sono quelli relativi alle politiche giovanili. La maggioranza è ostinatamente convinta che le politiche giovanili possano semplicemente coincidere con quelle sportive. I valori dello sport basterebbero a rispondere a tutte le esigenze e alle difficoltà dell’essere giovane oggi. Non vengono considerate minimamente le questioni importanti per i giovani, come ad esempio avere luoghi di ritrovo in cui esprimersi, o la fluidità di genere, o ancora le questioni ambientali.

Basti pensare alla questione dei diritti civili e delle discriminazioni sessuali, di cui si è trattato così, a spot in Consiglio Comunale, solo grazie ad un emendamento presentato sul tema: riteniamo che non si possa discutere di temi tanto rilevanti, soprattutto per i giovani, in modo occasionale e banalizzando i contenuti. Non è che basta dipingere le panchine arcobaleno per mettersi in pace la coscienza. Occorre che, per esempio, che la Commissione consigliare competente si attivi come non ha mai fatto finora su questi temi, così sentiti in città e soprattutto nei nostri giovani.

Sono priorità, urgenze alle quali non stiamo dando risposte. Non solo, sono temi a cui non stiamo dando spazio. C’è poco da stupirsi poi se gli under 18 – e non solo – risultano lontani dalla politica e tendenzialmente sordi o apatici verso il nostro mondo adulto. Che modello siamo? Quale considerazione, attenzione stiamo dimostrando?
Un comune potrebbe davvero fare la differenza, invece non alza un dito e anzi, mette in atto politiche che non fanno che aumentare la polarizzazione sociale e generazionale. A tutto questo diciamo no e continuiamo a stare dalla parte dei cittadini che lottano come possono per dare una chance a una città diversa.

Giovanni Andrea Martini

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