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Ancora alla ricerca dei numeri del Turismo. Assente la gestione.

Ci sarebbe da esultare alle parole dell’assessore al turismo Mar quando annuncia trionfante di aver finalmente messo a punto un sistema di rilevamento tecnologico dei flussi turistici che a partire dal Carnevale 2020 verrà testato e dovrebbe dare finalmente dei risultati attendibili. Ci sarebbe appunto da esultare se la notizia non arrivasse con un ritardo di oltre due anni passati tra procedure e sperimentazioni che oggi avrebbero tranquillamente potuto consegnarci un sistema funzionante su cui esprimere giudizi documentati e certi anziché elaborare stime e ricevere rassicurazioni. Ma nel frattempo altre cose succedevano perché dovevano succedere. Gli alberghi a Mestre che da soli garantiscono migliaia di spostamenti aggiuntivi interni al comune. Chi usa Actv lo sa bene. E poi l’esplosione di Airbnb che doveva essere lasciata libera di dilagare, alzando nel frattempo strali contro verso Roma che non faceva niente per fermarla. Dunque presto disporremo di un DMP – Destination Management Plan, l’inglese è d’obbligo – che la Ogd, Organizzazione gestione destinazioni, ha messo a punto assieme al progetto Enjoy & Respect Venice, un annuncio che ha rivoluzionato i comportamenti in città, come tutti possono apprezzare! Il sistema rileverà in sostanza gran parte di ciò che già oggi si potrebbe sapere solo usando le banche dati esistenti, a partire da Actv, ma che con l’uso congiunto di sensori e flussi telefonici degli smart potrà giungere ad un elevato grado di precisione, temporale e spaziale. Tutte tecnologie esistenti e collaudate in altri contesti che conferirebbero i loro dati in una “control room”, la cellula strategica di governo della mobilità insulare. Un punto però non è chiaro. Ma chi controlla la Control room perché non diventi una Dark room dove si sa cosa entra ma non cosa esce? La potenza della tecnologia offre infatti grandi mezzi e sposta il problema su chi esercita il controllo dei dati e le conseguenti decisioni. Gli esempi abbondano. Comunque il tutto giusto in tempo per la scadenza elettorale del 2020 quando il sistema entrerà in funzione seguito a ruota dai ticket di ingresso, altro veicolo di imbonimento elettorale allineato alla scadenza con soli diciotto mesi di ritardo. Sempre per perfezionare il prodotto, ben si intende. Quello che accadrà dopo il 2020 non viene detto perché il vero obiettivo è creare l’aspettativa ottimistica. Ma solo per chi vuole crederci.

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