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Via libera al turismo mordi e fuggi.

Annunciata varie volte e altrettante rinviata, la struttura di gestione del turismo mordi e fuggi è prossima a decollare, proprio alla vigilia delle elezioni amministrative, come largamente previsto e programmato.

Per la parte soft, la tecnologia dei sensori e la control (dark?) room, frutto di gratuiti suggerimenti di molti cittadini; per la parte hard, i controlli, frutto congiunto di una nuova burocrazia esattoriale con procedure cartacee (migliaia) e dell’irresistibile attrazione del sindaco per gli steward da stadio, gente addestrata per i “contatti” personali, come coi tornelli, quelli che per l’uomo del palasport ai Pili restano il caposaldo concettuale per organizzare il mercato della merce Venezia.

Possiamo già dire con tranquillità che i proventi del ticket di ingresso, detratte tutte le spese e considerata la quantità di esenzioni, sarà pressochè irrisorio ma un risultato lo otterrà: togliere ogni limitazione agli accessi. Ed è questo il vero scopo della misura, oltre all'occasione per la propaganda di un evento a verifica differita nel tempo. In attesa di altre pensate.

Diciamo pure una struttura concepita per situazioni di emergenza come regola ordinaria del turismo mordi e fuggi al quale si applica un concetto autostradale: non importa la congestione purchè paghino il biglietto. La congestione della domanda fa infatti salire le entrate di tutta la rete dell'offerta commerciale low cost/take away su cui si lucrano affitti crescenti per gli esercenti. Così si alimenta la platea elettorale che persegue l’uso di Venezia come nuova Fabbrica del turismo del XXI secolo.

Su questo stesso sfondo si innesta la politica del distretto alberghiero economico di Mestre, quello degli escursionisti interni al Comune cui viene offerta la possibilità di alloggiare a poco prezzo, a breve distanza, trasporto a tariffa urbana, ticket esente. Una forma di concorrenza che persegue l’idea di un blocco monopolistico di gestione del turismo in città.

Esiste invece un sistema molto più semplice, che contiene al proprio interno un concetto di limite: la prenotazione con carta servizi a costo crescente secondo soglie predeterminate. Una pratica semplice, trasparente, che consente di prevedere e programmare. E soprattutto di fare una sana politica del turismo urbano.

Esattamente ciò che meno si vuole.

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