top of page

Traffico acqueo: i regolamenti ci sono, ma troppo spesso vengono annullati dalle deroghe

Un esempio su tutti: le dimensioni eccessive e il tipo di materiali delle barche da lavoro
La riva di Ca' Zenobio, gravemente danneggiata dal moto ondoso, sestiere Dorsoduro, Venezia, 2021


Sono state date solo riposte parziali oggi dal Comandante Agostini in Commissione, riguardo al moto ondoso. Le questioni che ho posto sono diverse: riprendendo una segnalazione delle remiere, ho chiesto se è allo studio uno strumento che misuri l’altezza dell’onda, per quantificare gli effetti del moto ondoso. Mi è stato detto che è una questione vecchia di trent’anni e che è un tipo di dato che non viene preso in considerazione ai fini della polizia giudiziaria. Diciamo che per chi va a remi la questione dell’altezza dell’onda è fondamentale: il fatto che nei decenni nessuna autorità si sia occupata del tema è un’altra cosa.

Se questa risposta l’ho avuta, non mi è stato invece detto nulla riguardo all’adozione del GPS e all’introduzione del taxi-sharing, entrambe proposte caldeggiate dal rappresentante di Legacooperative per il trasporto persone non di linea in una recente audizione. Anche di GPS si parla da anni senza aver fatto gran passi avanti: adesso abbiamo una parte della categoria possibilista e ancora non affrontiamo la cosa? Non mi pare un bel segnale.
Ho ricordato, per l’ennesima volta, lo stato disastroso in cui versa la riva di fronte a Ca’ Zenobio, viste anche le segnalazioni sull’intenso traffico nei rii interni fatte dagli altri consiglieri, ma chiaramente anche su questo non ho avuto risposta.

Alcuni riscontri positivi però ci sono stati ed è importante sottolinearli: il Comandante Agostini mi ha dato ragione rispetto alle dimensioni esagerate e ai materiali di cui sono fatte certe imbarcazioni da lavoro. Purtroppo le dimensioni sono permesse grazie alle deroghe che vengono concesse dal Comune stesso, mentre i materiali sono necessari per poter attrezzare le barche con le gru. Serve allora fare una riflessione sul carico e scarico delle merci: automatizzando il lavoro si aumentano i quantitativi, riducendo la fatica dei lavoratori, ma si introducono mezzi che rovinano rive e palazzi. Questi danni che le attività produttive provocano vanno a carico delle persone che ci vivono.

La presidente della Commissione, Deborah Onisto, ha poi accettato la mia proposta di organizzare la proiezione del film “Atlantide”, affinché si affronti il tema dei giovani in barchino - emerso nei discorsi di vari consiglieri – nel suo complesso, per comprendere come rispondere in modo adeguato a un fenomeno esploso nel post-pandemia.

Infine, accolgo con estremo favore la proposta della presidente Onisto di trovarci, finalmente in presenza, per far sintesi di queste riunioni sul moto ondoso e produrre un documento che venga poi recepito dalla Giunta. A tal proposito, chiederò che una Commissione sia dedicata specificatamente alla mobilità elettrica, per trattare in modo completo la questione, affinché non resti uno spot del Salone Nautico, ma entri veramente a far parte di un ragionamento più ampio sulla sostenibilità in città.


Giovanni Andrea Martini

bottom of page