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Presentata l’ “Idea di Città” della lista civica Tutta la Città insieme!.

Venerdì 19 giugno è stato presentato il manifesto “Idea di città” della lista “Tutta la Città insieme!” a sostegno della candidatura di Giovanni Andrea Martini per le amministrative 2020.


La forza di questa proposta, la sua originalità, è di aver creato una “rete di ascolto” dei residenti nei quartieri e nei sestieri, entrando con rispetto, “prendendo appunti” e sostenendo direttamente i cittadini.


Dall’ascolto è nata la nostra IDEA DI CITTÀ. Da Tutta la Città insieme! .


Tanti hanno contribuito a costruire tutto questo. In modo particolare due gruppi di lavoro che oggi presentano il progetto di “Idea di Città”.


Gruppo “Idea di Città”: Pietro Mariutti (coordinatore), Monica Coin, Raffaele Bolani, Matteo Pandolfo, Carlos Alberto Ruzzene, Nicola Ussardi, Renzo Busetto, Giorgio Leandro, Carlo Bordignon, Paola Scarpa


Gruppo “Sostenibilità”: Marco Rosa Salva (coordinatore), Alessandra Bardelle, Renzo Busetto, Martina Cioffi, Corrado Claut, Mariangela Corradini, Marilisa Malusa, Gabriele Maluta, Jorge Molina Ruiz,Lucia Papuzzi, Petra Codato, Angelo Pistilli, Sabrina Scarpa, Lucia Zampato.


La lista “Tutta la città insieme!” ritiene che per amministrare la nostra città occorrerà affrontare una situazione che solo pochi mesi fa non era assolutamente prevedibile: una gravosa e complessa opera di ricostruzione. La pandemia, come un terremoto, ha colpito duramente le nostre strutture sociali ed economiche. E, come dopo un terremoto, si pone il problema non solo di ricostruire, ma soprattutto di come ricostruire.


Occorre impedire la deriva del “tutto come prima” e riprogettare una città più sostenibile, forti del fatto che proprio quanto accaduto dimostra come uno sviluppo sregolato, caotico e di puro sfruttamento delle risorse, ci abbia resi più fragili e vulnerabili; mentre una città più sostenbile sarà anche una città più forte di fronte all'imprevedibilibità del futuro e resiliente nel ristrutturarsi di fronte ad eventualità traumatiche.


Quindi la strada seguirà il rispetto dell'ambiente, la salubrità dell'aria che respiriamo e dell'acqua che beviamo, la vivibilità della nostra città, l'uso ponderato delle risorse, la gestione dei rifiuti e la scelta del riciclo.

LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA PRESUPPONE UNA SCALA DI VALORI, dove l’interesse pubblico deve compenetrare le iniziative private per governarle, consentire loro una vita propria ma in un disegno di ordine sociale e democrazia, conformemente ai Valori costituzionali, che riconoscono alla proprietà e alla iniziativa privata una vita propria ma solo se inserite in una finalità sociale di promozione delle attività umane (artt. 42 e 43 della Costituzione), la città è lo spazio dei cittadini, non esiste città senza di essi.

La negazione di questi principi ha creato molti danni nelle nostre città.


La crescita delle periferie come luoghi senza identità dove confinare i poveri per “nasconderli” alla vista è diventata un disegno strutturale delle due realtà urbane, Venezia insulare, la città di Mestre e gli altri centri della terraferma, con l’aggravante che ciò che risulta “centro” viene identificato in Venezia, soggetta all’industria estrattiva e pesante del turismo incontrollato, e ciò che si identifica come “cintura periferica” viene identificato nella terraferma complessivamente intesa.

Questa visione centro-periferia, artificiale e antistorica, ha creato danni in entrambe le città.


Una buona pianificazione urbanistica deve partire dai bisogni dei cittadini residenti, che non devono essere costretti a lasciare i centri urbani per una speculazione immobiliare-turistica che rende inaccessibile il loro diritto ad essere partecipi di una identità e ad essere sradicati dalla stessa.

Una delle scelte strategiche fondamentali per la prossima amministrazione sarà quella di negare la nascita di nuovi centri commerciali, i quali hanno cannibalizzato i negozi di vicinato e distrutto il tessuto commerciale di Mestre centro, oltre a cannibalizzare gli stessi centri commerciali precedenti, che entrano in crisi dopo la nascita dei nuovi.



IL DIRITTO DI CITTADINANZA COMPRENDE IL DIRITTO ALLA CASA E ALLO SPAZIO PUBBLICO SOCIALE.

I cittadini veneziani sono stati espulsi dalla loro città da un “mercato” che ha leggi sue proprie, che hanno sostituito quel patto sociale e civile che tiene unite le comunità.

Il “vivere” dei cittadini è un ostacolo (ordinanze che vietano i giochi nelle calli e nei campi, il diritto di usare per riunioni dei cittadini lo spazio pubblico per eccellenza, la Piazza), mentre orde di turisti occupano tutti gli spazi del vivere quotidiano fuori delle mura di casa.

Una casa sempre più insostenibile economicamente per molti, a cui conviene “vendere” come merce la propria vita, oppure andarsene da un affitto troppo oneroso.

Manca una vera legge urbanistica, le periferie ma anche il centro delle città “negate” come quella di Mestre vengono sfregiate, diventando loro malgrado una periferia, una brutta periferia.


È necessario dare un segno di cambiamento a tutto questo in nome dei valori della nostra Costituzione.

Politiche di sostegno alla residenzialità di lungo periodo (e non solo studenti come tappabuchi) valgono molte vite.

La nostra Costituzione esprime una visione lontana da questo cinismo, tutela i diritti di cittadinanza e il patrimonio storico artistico della nostra nazione come strumento di democrazia e crescita.

LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO PUBBLICO

Gli spazi e gli edifici destinati alla vita e alle funzioni sociali (dalle piazze alle scuole, dai parchi agli ospedali) sono spazi pubblici per definizione e aperti alla pubblica fruizione.

Tali sono stati da quando esiste la città (come storicamente conosciuta quale luogo del Municipio e dell’autogoverno). Gli spazi pubblici sono stati tanto più importanti quanto più si sono sviluppate le funzioni di solidarietà sociale e di welfare state, di diffusione della cultura della salute e del tempo libero socializzato.


Si sono trasformate le piazze in parcheggi, si sono “valorizzate” le aree trascurate rendendole preda di immobiliaristi e mercato.


Uno dei modelli di sostenibilità è certamente rappresentato dalla revisione e dal potenziamento delle POLITICHE SULLA MOBILITÀ.

Incentivare la mobilità in bicicletta, completando e allargando le piste ciclabili che la rendono una vera alternativa all’uso delle auto. Allargare la mobilità a piedi, agevolando le ZTL, potenziare il servizio pubblico di trasporto, anche e soprattutto nei periodi di pandemia.

Anche nuove forme di mobilità che si stanno sviluppando in tutte le città su impulso dei giovani, possono e devono trovare spazio. Il modello deve essere “la città in un quarto d’ora” dove sono sviluppati i servizi di prossimità, lo smart working, e una mobilità favorevole al percorso ciclo pedonale.

Ripristinare gli istituti democratici e di partecipazione è una necessità per affrontare una nuova politica.


Vi è una grande esigenza di praticare modelli partecipativi, uno di essi potrebbe essere la costituzione e la promozione di un Urban Center LINK, interpretato come un’attività concettuale di generale condivisione dal basso, in senso trasversale mediano vasto.


E per un effettivo cambiamento occorre invertire la tendenza e curare il patrimonio pubblico con una seria ricognizione e un serio monitoraggio dell’edilizia residenziale pubblica che deve rispondere alle esigenze demografiche.

Tutto questo si può iniziare da domani e su questo “Tutta la Città insieme!” pone le basi di una nuova idea della Città.

È un progetto innovativo, un disegno di una città nuova che da domani si può iniziare a creare per il bene di tutta la Città.


Link alla registrazione: https://youtu.be/7YsI-AJUiZU

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