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Nuovo stadio, tra sport e immobiliarismo

Una cittadella dello #sport di scala metropolitana posta al margine nord di #Mestre, unico luogo dove esistono spazi liberi periurbani, servita dalla grande viabilità e dal futuro collegamento ferroviario con l’aeroporto è un ragionamento adeguato alla #città capoluogo.

Un polo dove sport attivo e spettacolo sportivo facciano massa critica per rispondere ad una domanda inevasa che esiste e attende di essere esaudita. Dove calcio, basket, atletica e altro trovino l’infrastruttura necessaria ad un salto di qualità complessivo per tutta la città. Non un processo strisciante per parti separate ma componente organica di una reale visione metropolitana di scala regionale.

Serve però un chiarimento: si tratta dello sport col sostegno commerciale dell’immobiliarismo o l’immobiliarismo che si giustifica con lo sport? È un gioco di pesi e di compensazioni in cui sia la componente alberghiera che la grande distribuzione vantano una massiccia presenza in crescita in tutta la città al pari di una cittadella del turismo commerciale come la cintura di supermercati di Mestre o il vicino outlet di Noventa di Piave.

Di una concentrazione di questo tipo non si sente il bisogno, per la pressione che di per sè l’aeroporto già garantisce a sufficienza; ciò di cui abbiamo necessità è una moderna visione di area sportiva e ricreativa periurbana immersa nel verde, integrata col #BoscodiMestre e aperta all’entroterra rurale.

Si tratta di un percorso che le molte parti interessate hanno tutto l’interesse di intraprendere per un progetto che alla fine risulti frutto di un soddisfacente equilibrio condiviso.

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