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Il Pd veneziano verso le primarie?

Le primarie sono lo strumento democratico con cui i sostenitori del partito possono scegliere il proprio candidato. Da mesi sto chiedendo con forza che questa modalità venga utilizzata dal Pd veneziano. Il segretario nazionale ha dato il via libera, mi auguro si proceda. Primarie che siano davvero coinvolgenti, che risveglino il desiderio di partecipazione, di cambiare le politiche in atto in città facendo fronte comune. Sono convinto della necessità di uscire dalle logiche interne dei partiti. Occorre ascoltare le voci che si stanno alzando, dei movimenti che quelle logiche le sentono “vecchie” e strette. Le #sardine e i ragazzi di #fridaysforfuture, innanzitutto. Occorre lavorare al fianco di chi chiede un vero e convinto cambiamento, a partire dalla questione ambientale - tema su cui io e il gruppo con cui sto lavorando siamo impegnati in prima linea, e che si esprime tra l’altro con il no deciso alle grandi navi in laguna e al Mose. Occorre che con decisione si dica basta a questo sindaco già ricandidatosi per la propria successione. Un cattivo sindaco, che durante tutto il suo mandato ha privilegiato l’apparenza rispetto alla sostanza, gli interessi privati, l’utile immediato invece che quello a lungo termine (e va sottolineato come il primo sia nemico del secondo), che ha tagliato servizi essenziali e calpestato il bene pubblico. Un sindaco cattivo, che si è spostato sempre più a destra, ha puntato alla militarizzazione del territorio quale risposta a qualsiasi problema, ha sposato la causa di Salvini ed è stato autore di atti tutt’altro che onorevoli, come il farsi promotore, di fronte alla disperazione dei migranti, della cordata di sindaci favorevoli alla chiusura dei porti. È tempo di cambiare rotta.


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