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Dal corteo per Jack l’insegnamento a far crescere il legame e il dialogo multietnico in città

Dai diecimila del corteo di Mestre emerge una società diversa, di cui occorre esaltare la ricchezza
Il poster della manifestazione dedicata a Giacomo

Delle diecimila persone della manifestazione per Giacomo una particolarità saltava subito all’occhio, che vive e fa vivere la nostra città. Ed è quello che il sindaco non ha purtroppo mai colto: non ha mai capito quanto importante sia la società multietnica che si trova a governare nella nostra città.


Nella partecipazione alla manifestazione di ieri la presenza di tante etnie diverse, di tanti colori che hanno fatto vivere il corteo e hanno reso plasticamente la realtà sociale che da anni fa vivere Mestre, il sindaco non ha colto nulla. Di questa ricchezza occorre prendere atto, occorre capire quanto importante è dialogare e lavorare per far crescere legami e diritti.


È un lavoro che molte scuole, molte maestre, molte docenti e molti docenti stanno portando avanti con fatica nelle scuole. Occorre che l'amministrazione sia vicino a loro. E occorre che l'amministrazione sia vicina ai tanti lavoratori che nella città operano. E naturalmente parliamo di Fincantieri, dove i tanti lavoratori, ad esempio, hanno grosse difficoltà nei trasporti (oltre che nel lavoro usurante e sottopagato) o le tante lavoratrici e i tanti lavoratori che operano nei ristoranti, nei bar, negli hotel, nei B&B e che, come un fiume silenzioso, in varie fasce orarie del giorno e della notte percorrono le nostre strade e le nostre calli.


Non bastano le cene e le feste, occorre un lavoro quotidiano e costante ed una educazione al dialogo multietnico e alla crescita comune. Anche questo è alla base della tutela della sicurezza. Ed è, anche, un prendere atto che la nostra società è cambiata e che occorre esaltarne la ricchezza.

Giovanni Andrea Martini

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