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Brugnaro virtuale

In tandem col fido Boraso, Brugnaro affida alla pubblicità commerciale una campagna elettorale, già iniziata la scorso novembre, che ora entra nel vivo, sempre che le elezioni si svolgano regolarmente.

Dunque, nel luogo più alto di Mestre, la Hybrid Tower - l’inglese è d’obbligo checché ne dica l’alleato leghista -, il ringraziamento all'immagine gigantesca del sindaco uscente per ciò che ha fatto. Replica ogni tre minuti per ventiquatt’ore, fino alla nausea.

Ai suoi piedi il nuovo distretto alberghiero di Mestre, disperatamente vuoto come in un day after. Sempre inglese per restare in tono. Che sia questo il prodotto per cui ringraziare il sindaco uscente?

O l’acqua alta a Venezia, dove i vigili del fuoco, la protezione civile e i ragazzi di Fridays for future - qui l’inglese ci sta proprio – hanno operato al meglio mentre il sindaco si aggirava in stivaloni a farsi immortalare come il salvatore tra le acque?

Ma non dobbiamo meravigliarci, dopo un quinquennio all’insegna della spensieratezza fucsia, una degna conclusione di sventatezza all’insegna dell’imbonimento pubblicitario pagato a suon di danaro. È la strada obbligata di chi ritiene la città un proprio business e i cittadini dei consumatori da gabbare anche con prodotti scaduti.

Tanto più obsoleto è il prodotto tanto più paradossale dev’essere il messaggio. Siamo nel campo del virtuale, dove vige la sfrontatezza e servono i soldi. Almeno è quello che costoro sono costretti a credere, perché altro non sanno fare.

È solo questione di tempo, poi la città sarà chiamata a rimediare ai loro danni.

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