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Anche il 5G sbarca a Venezia: è necessario prendere precauzioni.

Gli allarmanti livelli di inquinamento dell’aria dovuti al traffico acqueo e alle grandi navi e l’assenza di seri interventi per abbatterli e il sostanziale disinteresse per le problematiche relative alla tutela dell’ambiente riscontrabile in tante situazioni in laguna come in Terraferma (recentissimo esempio la situazione del Parco San Giuliano) non possono non essere prese in considerazione. È per questo che è stato ritenuto opportuno aprire un consiglio di Municipalità al tema dell’installazione di antenne per il 5g. Lunedì 27 gennaio verrà presentata in Consiglio una mozione che chiede al Sindaco di applicare il principio di precauzione adottato dall’Unione Europea.


Così VeneziaToday riporta le mie parole:

"Chiederemo - scrive il presidente della Municipalità Giovanni Andrea Martini - di applicare il principio di precauzione, adottato dall’Unione Europea nel 2005: quando le attività umane possono portare a un danno moralmente inaccettabile, scientificamente plausibile, si dovranno intraprendere azioni per evitare o diminuire tale danno".
"Gli impianti 5G si basano su una tecnologia con microonde a frequenza più elevata delle precedenti versioni, per cui vi è la necessità di più ripetitori per garantire il servizio. Malgrado la sperimentazione sia già stata avviata, non essendoci studi che forniscono una valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema - si legge nella mozione - si chiede al sindaco di sospendere in attesa di stabilire nuovi standard di sicurezza internazionali e assumere ogni cautela volta a ridurre i pericoli, anche solo potenziali, per la salute pubblica. - Si chiedono quindi - azioni per la valutazione di impatto sanitario sulla popolazione da parte dell'Ulss3 e Arpav, anche con l'aiuto del mondo accademico universitario e degli istituti di ricerca".
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