Puntare solo sulle forze dell’ordine non basta
Aumentano gli alcolisti giovanissimi che si rivolgono al Serd, aumentano i decessi per droga, lo spaccio e il consumo avvengono alla luce del sole. In città abbiamo un problema, davvero urgente: una classe politica che qualifica i problemi sociali come problemi di sicurezza e quindi, come soluzione, punta solo all’aumento delle forze dell’ordine.
Purtroppo la disfatta di questa impostazione è drammaticamente sotto gli occhi di tutti: Polizia Locale e forze dell’ordine hanno ben chiare le mappe e le dinamiche dei fenomeni di dipendenza e di spaccio, e sono dislocate stabilmente nelle zone più ‘sensibili’, ma è un’azione che non basta. Perché loro si occupano di controllo e sicurezza, mentre manca completamente il lavoro sulla dissuasione, sul recupero e sulla prevenzione.
E questo tipo di lavoro andrebbe rivolto poi non solo alle dipendenze da sostanze stupefacenti, ma anche da alcool, che invece sono favorite dal proliferare di bar praticamente ovunque.
Continuo a ripeterlo, l’ho fatto già tante volte in commissione, ma non mi stanco di dirlo: serve tornare a investire in politiche sociali, con figure qualificate ben presenti sul territorio e serve investire in politiche giovanili. Serve trovare il modo di coinvolge ragazze e ragazzi, renderli protagonisti, dare loro alternative costruttive, con spazi, progetti, possibilità. In assenza di tutto questo, prevale invece un atteggiamento distruttivo, che è un fallimento per tutta la città.
Se non si inizia a porre a monte delle politiche cittadine il recupero e la prevenzione quali obiettivi da raggiungere, e si punta solo sulla repressione dello spaccio, mentre si tollera il dilagante alcoolismo, non c’è speranza di invertire la tendenza.
Purtroppo si sa che è un’operazione faticosa, onerosa e che non sempre dà i risultati desiderati, ma è anche vero che continuare a perseguire un unico metodo, che finora si è rivelato inefficace, non aiuta certo a migliorare le cose. Anzi non fa che peggiorare le condizioni di vita di intere aree di città, aumentando i divari tra i quartieri e le persone e favorendo l’esodo.
Giovanni Andrea Martini
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