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La mobilitazione cittadina salverà Venezia

Le persone vogliono essere informate, coinvolte, vogliono poter dire la loro: sentono di poter giocare un ruolo su cosa la politica decide di fare
Proteste su questioni abitative a Santa Marta (Dorsoduro), Venezia, 2020


Sulla trasformazione urbana qualcosa è cambiato: le persone vogliono essere informate, coinvolte, vogliono poter dire la loro. Sentono che devono poter giocare un ruolo su cosa la politica decide di fare, soprattutto ritengono che non ci possa più essere una politica che decide sopra le loro teste, con approcci che talvolta contrastano il sentire comune su come si vive la città.
Questo è il senso e il perché della mobilitazione che è cresciuta negli ultimi anni: a Venezia penso all’ex Ospedale al Mare, all’ex Orto Botanico, agli ex Gasometri, tutte aree i cui progetti lanciati hanno subito drastici ripensamenti, anche grazie all’opposizione convinta dei cittadini. E ora il prossimo passo saranno l’ex Caserma Sanguineti e l’ex Chiesa di Sant’Anna. A Mestre, penso invece alla torre di viale San Marco, anche se poi i fronti aperti sono diversi, a partire dal Bosco dello Sport.

Le varie vertenze hanno creato un clima favorevole ad una grande mobilitazione a cui partecipino sia il fronte politico che il fronte associativo. Io sono convinto che sarà proprio la mobilitazione a salvare Venezia. Una mobilitazione che viene accusata di dire “no” a tutto, ma che invece si fonda su tanti “sì”, ad alternative che si chiamano spazi per la residenza, spazi verdi, spazi civici, spazi per la cura.

Il prossimo obiettivo è il contributo d’accesso, che i cittadini non vogliono, perché non risolve veramente i problemi dell’eccesso di turismo e che si ripercuote invece ancora una volta proprio sulla loro qualità di vita, sulla loro privacy, dato che dovranno “denunciare” gli amici che li vanno a trovare, una vera e proprio follia! Il contributo sarà il tema del prossimo Consiglio comunale e su questo una grande mobilitazione cittadina, che forze associative e politiche organizzeranno, potrà mettere un freno ad una volontà di comandare senza ascoltare.

Ormai lo si sente tra la gente e lo si respira nei campi e nelle piazze di questa città: la mobilitazione cittadina salverà Venezia.


Giovanni Andrea Martini

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